Davanti la Corte di Assise di Appello è ripreso il processo-bis sull’omicidio di Giuseppe Miceli, il marmista di Cattolica Eraclea ucciso il 6 dicembre 2015 all’interno del suo laboratorio in via Crispi. Sul banco degli imputati siede Gaetano Sciortino, un operaio del paese arrestato due anni dopo il delitto, che venne condannato in primo grado a 24 anni di reclusione ma il verdetto fu poi “cancellato” in Appello con una sentenza di assoluzione “perchè il fatto non sussiste”. Poi l’intervento della Suprema Corte che annullò l’assoluzione disponendo un nuovo processo da celebrarsi davanti altra sezione della Corte di Assise di Appello. Ora in aula è comparso perfino un meteorologo per analizzare una questione ritenuta centrale nel processo: le condizioni climatiche nel giorno dell’omicidio. L’udienza è stata aggiornata al prossimo 5 dicembre quando ci sarà la requisitoria della procura generale. Il 15 gennaio, dopo le discussioni di parte civile e le arringhe difensive, verrà emessa la sentenza.
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Nel processo per l’assassinio del marmista di Cattolica Eraclea sentito anche un meteorologo
- di Toni Fisco